Mi parla di te quella panchina vuota, ove seduta raccolsi promesse e il vuoto dell'anima, in un assordante silenzio che fa riaffiorare ricordi sepolti.
Tra le coltri della memoria, quell'immensa distesa di un urlo muto, trascina con sé il tèmpo dei giorni spensierati...
A fferrano attimi abbandonati M omenti magici ma mendaci A ttese assai appaganti N avigano nelle notti, nascondendosi T ra taciti turbamenti I mprigionando istanti illusori
Musica è la tua voce, quando tutto intorno è silenzio, sa di nenia antica.
Un suono lieve e magico sospeso su tralci di emozioni che ineffabile si dondola pian piano.
Un sogno di carta si fa velluto e stordita, mentre gli occhi sfiorano le nuvole, consumo il mio vagabondar tra note tremule, lieve lieve come il tocco di una voce…